top of page

->

Q

B

L

O

G

Y

U

I

O

P

è

+

ù

Cos’è il copywriting conversazionale, il mio metodo per arrivare alle persone

  • Immagine del redattore: Chiara Proietto
    Chiara Proietto
  • 5 set
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 9 nov

Cos'è il copywriting conversazionale? Se non ne hai mai sentito parlare prima, qui ti racconto di cosa si tratta e perché ho scelto questo modo di comunicare come mio metodo di lavoro.


Cos'è il copywriting conversazionale
Cos'è il copywriting conversazionale

C’è una cosa che l’intelligenza artificiale ci ha aiutato a fare: capire l’importanza di rimanere umani. Già, perché tra chatbot e parole vuote abbiamo presto compreso quanto le conversazioni tra esseri umani siano fondamentali per creare e mantenere qualsiasi tipo di legame con le persone, anche quando si parla di lavoro.


Proprio per questo, da un po’ di tempo si sente parlare di marketing conversazionale, ovvero un modo di comunicare che fa uso di chatbot, messaggistica e social media per raggiungere le persone e conversare con loro in tempo reale. Lo scopo? Migliorare l’esperienza d’acquisto in primis, e poi costruire fiducia e fornire una migliore assistenza cliente.


In questo contesto, il linguaggio usato in ogni testo diventa quello di uso quotidiano, semplice e comprensibile, un linguaggio che replica esattamente quello che le persone usano nelle conversazioni naturali di ogni giorno.


Ma non solo chatbot e messaggistica. Il copywriting conversazionale può andare oltre la mera esigenza di umanizzare i robot e di assistere le persone durante il percorso d’acquisto.


Come web copywriter freelance che ha messo al centro l’etica e il rispetto, ho scelto di usare il copywriting conversazionale come unico mio metodo di lavoro, e lo applico a qualsiasi progetto.


Fatta questa introduzione, ti dico subito di cosa parleremo qui:




Copywriting conversazionale: definizione e differenza con il copywriting tradizionale


Quando pensiamo al copywriting pensiamo a slogan d’effetto, titoli e ganci che catturano l’attenzione, testi scritti per persuadere e vendere. Questa immagine, per sommi capi, è l’immagine che abbiamo del copywriting tradizionale, nato per vendere prodotti e servizi, spesso con uno stile diretto e finalizzato all’azione immediata.


Questo approccio funziona, certo che funziona, ma non tiene conto di alcuni aspetti:


  1. Non sempre le persone sono disposte ad acquistare subito un prodotto o servizio

  2. Non sempre le persone apprezzano che qualcuno proponga loro di acquistare un prodotto o servizio in modo diretto

  3. Non sempre le persone si fidano di chi vende un prodotto o un servizio

  4. Non sempre le persone acquistano consapevolmente, e per questo spesso finiscono per comprare qualcosa che poi non le soddisfa (e questo non fa bene nemmeno all’azienda o alla persona venditrice).


Questi quattro aspetti sono superati da un modo diverso di comunicare: il copywriting conversazionale.


Ti parlo di una strategia di comunicazione che non punta tutto alla vendita, ma alla creazione di un dialogo e di una relazione. È un approccio che non mette al centro (solo) le conversioni, ma la fiducia nel tempo e le conversazioni con le persone.


La differenza è sostanziale: mentre il copywriting tradizionale parla alle persone dall’alto, quello conversazionale parla loro accanto, come farebbe un amico o un professionista di cui ci si fida davvero.

In altre parole, mette qualsiasi freelance o azienda allo stesso piano della potenziale clientela, perché prima di essere clienti le persone sono questo: persone.


Questa modalità, di cui si parla già in altri Paesi del mondo, in Italia è ancora poco sfruttata.  Eppure, le persone oggi non cercano più testi patinati e tipici da venditori, ma autenticità, trasparenza e soprattutto umanità.

E come puoi fare per essere e dimostrarti un essere umano se non conversando?

 


Come creare contenuti conversazionali? Crea un dialogo!


Scrivere in modo conversazionale non significa improvvisare o buttare giù due frasi in tono amichevole. È un lavoro preciso, che richiede attenzione ed empatia, ma soprattutto consapevolezza di sé e del proprio progetto.


Ricordiamoci, infatti, che conoscersi davvero è il primo passo per creare una strategia di comunicazione che funziona per la propria presenza online.


Se ti trovi in difficoltà in questo, potrebbe interessarti il mio percorso Da 0 a Digital, un percorso di 10 settimane in cui creeremo da zero la tua presenza online a partire proprio dalla comunicazione. 


Per progettare contenuti conversazionali bisogna conoscersi e conoscere le persone, e poi scrivere testi che parlano davvero con tutte le persone, non solo a tutte le persone.

Vediamo insieme alcuni punti fermi da non dimenticare.


1. Scrivi come parleresti alle persone a te care


Immagina di spiegare il tuo lavoro a una persona che conosci da tempo, amica di lunga data, durante una cena.


Non useresti termini tecnici, non ti perderesti in giri di parole, non cercheresti di impressionarla gonfiando fatti o inventando cose: parleresti con naturalezza, ascolteresti le sue risposte, risponderesti alle sue domande. Giusto?


Questo è l’approccio del copywriting conversazionale ed è uno dei suoi più grandi vantaggi. Quando scrivi, prova a visualizzare chi hai davanti: una persona che stimi, un collega che rispetti, una persona che vuoi aiutare.


Non è banalizzare o mostrarsi troppo semplici e poco professionali: è rendere accessibile ciò che hai da dire e dirlo con assoluta naturalezza. Se la persona che ti legge o ascolta non ha modo di capirti, di interagire con te, di avere un ruolo nel dialogo che hai deciso di aprire, non sarà mai pronta ad ascoltarti davvero.


2. Usa parole e frasi semplici


Scrivere semplice è la cosa più difficile da fare, perché semplicità non vuol dire affatto superficialità.


Un testo semplice può essere anche profondo, autorevole, persino rivoluzionario. Il punto è togliere il superfluo e dare la possibilità di focalizzarsi su ciò che conta.


Le frasi brevi e chiare diventano quindi più potenti e comprensibili delle lunghe costruzioni grammaticali, che fanno uso di un linguaggio eccessivamente forbito e artefatto. Le parole quotidiane risultano più incisive di quelle astratte o gergali.


Per rendere efficace un testo, in fondo, spesso basta puntare proprio sulla semplicità, sull’emozione che specifiche parole possono far nascere.


3. Parla direttamente con le persone (non solo alle persone)


Quante volte hai letto o sentito parole generiche usate da chi si occupa di comunicazione, come “i clienti”, “gli utenti”, “il target”? Questo è un esempio di come spesso si usano parole che non significano niente per chi legge.


Le persone vogliono sentirsi riconosciute come individui, vogliono essere coinvolte nella conversazione ed essere protagoniste del messaggio.

Se ci pensi, non si tratta di conversazione se ciò che diciamo è unilaterale, vago e rivolto alla grande platea.


4. Lascia a casa l’arroganza


Parlare con le persone e non alle persone significa questo: mettersi allo stesso livello e non porsi come la soluzione senza la quale ogni cosa è perduta.


Oltre questo, meglio lasciare a casa l’arroganza dell’autoreferenzialità: “siamo leader di settore”, “siamo innovativi”, “siamo i migliori”, sono tutte frasi che non fanno altro che allontanare le persone.


Non abbiamo alcun bisogno di dimostrare con forza il nostro valore, ricordiamo che non siamo noi al centro di tutto.


Piuttosto, raccontiamoci con sincerità in modo tale che le persone affini a noi possano sceglierci con consapevolezza, senza che qualcuno (noi) glielo imponga.


5. Preoccupati di cosa prova chi ti legge o ascolta


Va bene concentrarsi sull’obiettivo del brand: vendere, acquisire contatti, spingere un’azione. La cosa che non dobbiamo mai dimenticare di fare è però che dall’altra parte ci sono persone (sì, tutto ruota attorno alle persone).


Prima di scrivere un testo o di creare qualsiasi contenuto, preoccupiamoci sempre di come potrebbero sentirsi le persone che ci leggono o ascoltano. Avranno la sensazione di essere comprese? Oppure penseranno di avere davanti l’ennesimo messaggio promozionale?

 


Copywriting conversazionale: un metodo che funziona per freelance e piccoli brand


Io credo che il copywriting conversazionale funzioni, e che lo faccia particolarmente bene nella comunicazione di freelance, libere professioni e piccole attività. Perché? Perché la loro forza non sta nei grandi budget pubblicitari, ma nella capacità di costruire rapporti sinceri.


Un brand che parla in modo umano viene percepito sin da subito come più vicino alle persone, più credibile, più affidabile. E questo può fare la differenza.

 


Tiriamo le somme: la comunicazione è un dialogo, non un monologo!


Cosa significa fare copywriting conversazionale per me?


Significa smettere di vedere la comunicazione come un monologo, ma come dialogo.


Significa parlare con tutte le persone senza escluderne nessuna, senza creare pressioni e ansie.


Significa imparare a conoscere le persone non per manipolarle, ma per essere utili e comunicare con loro in modo rispettoso, chiaro e positivo.


Significa rispondere al loro bisogno più forte, ovvero quello di essere ascoltate.


Ecco, il mio metodo parte da qui: scrivere come se stessi parlando a chi mi sta a cuore, con semplicità, sincerità e rispetto. E se anche tu la pensi come me, contattami e insieme potremo fare sicuramente qualcosa di bello!

 
 
 

Commenti

Valutazione 0 stelle su 5.
Non ci sono ancora valutazioni

Aggiungi una valutazione
bottom of page